2023 – ELISABETTA VIARENGO MINIOTTI – Dipinti e Disegni
DONAZIONE DELL’ARTISTA
MUSEO EUGENIO GUGLIELMINETTI
Testo di Marida Faussone
Omaggio alla personalità artistica torinese, attiva ed originale interprete del naturalismo pittorico del Novecento. La mostra, promossa dalla Fondazione Eugenio Guglielminetti, in collaborazione con Fondazione Asti Musei e Comune di Asti con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Reale Mutua Assicurazioni- Agenzia di Asti, presenta la preziosa donazione disposta dall’Artista ed eseguita dagli Eredi, contenente venticinque opere (dipinti, disegni ed incisioni) realizzate dal 1997 al 2019.
Allieva di Filippo Scroppo e Giacomo Soffiantino all’Accademia Albertina di Torino, perfeziona le tecniche incisorie presso il Centro di grafica sperimentale di Venezia sotto la guida di Riccardo Licata. La personalità di Elisabetta Viarengo Miniotti si rivela con immediatezza nella sensibile contemplazione degli elementi naturali, percepiti con il rigore della disegnatrice e la lirica emozione della ricercatrice.L’allestimento accoglie il visitatore con quindici sequenze, eseguite a pastello su carta nel 1999, in cui la realtà si sintetizza in forme organiche e visioni metamorfiche.
I disegni preparatori per i cicli dei “nuotatori” divengono motivo costante nella produzione artistica del decennio Novanta: l’acqua nella sua liquida trasparenza, la fatica fisica del nuotatore, l’entusiasmo della sfida tra umanità e natura, caducità ed eternità. Sulla carta, i segni si infittiscono e si intersecano nella costruzione della trama visiva, successivamente animata dai pastelli in abili timbri cromatici. Focalizzando l’intuizione dell’immagine nella sua naturale dinamicità, emerge la plasticità del corpo in stasi o in movimento. L’acqua diviene spazio cromatico che accoglie, ospita e respinge.
Tre dipinti ad olio di grandi dimensioni (2003) segnano l’approdo alla sua ricerca espressiva: “In vasca”, “In vasca 2” e “In vasca 3” rivelano la conquista personale di un linguaggio pittorico autentico, il superamento della figurazione e l’accostamento all’astrazione dell’immagine, la tenace strutturazione della profondità dell’acqua per velature ed increspature. Le opere furono esposte alla Galleria Micrò di Torino con il commento del Maestro Giacomo Soffiantino: “La sua sapienza pittorica riesce a distribuire pause, zone di riposo a stati di animazione, mentre strato dopo strato, stesura dopo stesura conservano la freschezza dell’immediatezza” (catalogo, 2003).
All’interpretazione della natura floreale appartengono i disegni eseguiti nel 2019 “ Calle” e “Fiori”, soggetti concepiti nella fluidità tonale, ma diluiti in stilizzata essenzialità. Il graduale superamento della forma, attraverso i decenni, si apre a rinnovate sperimentazioni sul foglio o sulla tela verso modulazioni inquiete e coraggiose di volumi cromatici, come nei disegni “Senza titolo” e “Riflessi” ( 2019).
Le versioni di “Acqueo” (1997) documentano la consolidata perizia delle tecniche incisorie, condotte nei decenni in interventi a puntasecca, ad acquaforte: severe graffiture e tracce metamorfiche evidenziano l’ intensità espressiva di Elisabetta Viarengo Miniotti nella tenace ricerca del mistero dell’esistenza e della natura.
testo di Marida Faussone