2024 – Sensibilità e Rigore

Sensibilità e Rigore

SpazioArte LaRocca – Casa Prunotto

Testo di Enza Prunotto

Cara Elisabetta, ricordo di te il tuo fare laborioso, l’impegno e li fervore. Quando ci incontravamo in Accademia, scambiavamo quel saluto già intriso di volontà rivolta alla pittura. Mai convenevoli tra noi né fronzoli ma un rapporto di reciproca stima e rispetto. Ti ricordo ancora, assorta nel disegno o chinata su di un dipinto e ricordo bene al tua sensibilità intrisa di rigore… mi dicevi: “E come cucinare, ci metto gli ingredienti (colori) e mi lascio ispirare”. Mai parole inutili tra noi che entrambe abbiamo sempre biasimato la ‘chiacchiera’. Le tue ‘donne’ in pittura mai banali, mai ordinarie, si scolpivano di luci e le ombre, rivelavano un mondo cromatico multiforme. Il tuo amore per Pierre Bonnard oltre che per il nostro maestro Giacomo Soffiantino ti ha ispirata, ma la tua opera era ed é, assolutamente originale. La tua propensione nel rivolgerti al mondo naturale, ha spalancato un universo personalissimo perché in quei colori, nelle luci, nelle forme si sprigiona tutta al tua sensibilità artistica che ancora oggi possiamo ammirare. In questa natura, vista nel vivere quotidiano, c’è la ricerca dell’essenza che anima ogni cosa, pare di percepire al vibrazione di foglie, rami e frutti come un campo di energia pulsante che vivifica le cose posate sulla tela. La tua percezione data dalla sensibilità per gli aspetti ‘sottili del mondo naturale, é stata fautrice di molteplici realtà, significato trasformativo per un microcosmo in evoluzione.

Ricordo i grandi formati che rappresentano le ‘betulle’ un tema a te caro e originale. La betulla pare sia stato il primo albero a spuntare quando si ritirarono i ghiacciai dell’ultima glaciazione diventando cosi, li simbolo di nuova vita, rinnovamento e crescita. In seguito al sua corteccia bianca, che non si deteriora facilmente, fu adoperata per fare iscrizioni da mantenere nel tempo. Betulle, immagini di qualcosa di nuovo che ci illumina e ci apre ad altre comprensioni.

Bosco fitto (salviamo l ambiente)
Bosco fitto (salviamo l ambiente) – olio su tela – 100 x 120 cm. – 2005

Betulle colte come individui nel bosco, che si distaccano dal gruppo per al loro bellezza e che tu sai raccontare e porgere al pubblico. Sono tronchi, li cui disegno, aderendo al naturale, sfiora al linea di confine con l’astratto, dischiudendo il mondo concettuale, opere che sprigionano ammirazione. Poi un giorno ti ho incontrata e ho visto i tuoi occhi brillare di luce nuova, mi hai raccontato con entusiasmo che, frequentare la piscina, per aiutare al tua schiena a star meglio, ti aveva aperto un mondo differente. Una umanità che si tuffa e nuota. Ti ha dischiuso nuove prospettive sui soggetti da ritrarre che hai fatto con garbo e bravura assorbita dal fervore nel dipingere, come lo sono 1 bambini che, ‘fanno co se’ con la totalità dell’attenzione, scordando ciò che li circonda. 

Tuffo
Tuffo – olio su tela – 160 x 100 – 2003

I tuoi ‘nuotatori” ,sono la testimonianza dell’intensità di questo tuo periodo creativo. Anche qui hai scelto grandi dimensioni e osservando questi lavori, si ha proprio la visione del movimento; i corpi fluiscono nell’incontrare l’acqua, sono forme che si compenetrano senza perdere al loro essenza. Forme che, come l’acqua, si adeguano mutando agevolmente per dare vita all’incontro. Ma la tua bravura non si ferma alla pittura, con passione hai coltivato le tue capacità anche nell’ambito dell’incisione.

Nel bosco (betulla)
Nel bosco (betulla) – Acquaforte, rotelline, acidatura diretta, brunitoio, 600 x 500 – 1991

Le acqueforti, le acquetinte ed altre svariate tecniche incisorie che hai realizzato, ci propongono un mondo ricco dove al natura abbraccia un sentire profondo. Cosi, la profondità svela l’essenza trasfigurando la forma. Docile, appare la tecnica nelle tue mani che, senza timore di grandi lastre, creano intrichi di rami, frutti, farfalle o fiori come se sbocciassero da un fondo marino. Il tuo elaborare le forme che porgi con grazia, cela la grande energia dello svolgimento di tale lavoro e, come tutti i grandi, rendi, all’apparenza semplice, anche l’elaborazione più complessa. Ricordo l’eccitazione che ci ‘prendeva’ nel ritrarci l’un l’altra, in casa o fuori in mezzo alla natura. Disegni in cui l’affetto affiora ancora oggi ogni volta che li guardo. Elisabetta carissima, nell’esporre i tuoi pregevoli lavori ho un solo rammarico, non poterti abbracciare e non poter dialogare con te, come abbiamo fatto tante volte, di arte e di fervore.

Enza Prunotto


Luce tra gli alberi
Luce tra gli alberi – olio su carta – 27,5 x 39,5 – 2003